24.1.07
Un anno da pendolare
Pubblico un intervento di G.C. con il quale mi scuso per il ritardo (immancabile):

Nei mesi scorsi avevo compilato e distribuito una statistica semestrale dei ritardi sopportati come pendolare. L’iniziativa aveva suscitato l’interesse da parte di alcuni organi di stampa, dei Comitati Pendolari e della Direzione dei rapporti con la clientela di Trenitalia (Nazionale, dell’Emilia Romagna e della Lombardia).
Hanno brillato per il loro disinteresse soltanto i politici a livello locale (Casalpusterlengo), provinciale (Lodi) e regionale (Milano), anche se la lettera era stata inviata ai rispettivi Assessori ai Trasporti.
La direzione di Trenitalia si è dimostrata attenta ai problemi dei pendolari e disponibile in ogni occasione tanto che in 5-6 settimane fra settembre ed ottobre la situazione era notevolmente migliorata: annunci tempestivi, partenza del treno da Milano Greco Pirelli quasi sempre in orario perfetto, ritardi contenuti in 5-10 minuti. Purtroppo, quasi in concomitanza con la messa in servizio part-time del nuovissimo VIVALTO, la situazione è regredita al livello dei mesi precedenti.
Sembra incredibile, ma questo nuovissimo convoglio ha avuto più guasti dei suoi asmatici e stagionati “colleghi”.
Ad aggravare la statistica dei ritardi ha contribuito anche il deragliamento notturno del merci a Secugnago che, nei giorni 22 e 23 novembre, ha causato gravi ritardi a tutti i convogli. A questo proposito devo riconoscere che Trenitalia ha affrontato l’emergenza tempestivamente con grande spiegamento di personale e mezzi. Le stazioni interessate dal blocco della linea erano presidiate fin dalle primissime ore del mattino da personale Trenitalia mobilitato per l’occasione. Dalla stazione di Casalpusterlengo (12) e Secugnago (8) facevano spola da e verso la stazione di Lodi 20 pullman: un notevole sforzo organizzativo. Un solo appunto alla gestione dell’emergenza: dalla stazione di Lodi sono partiti verso Milano soltanto due convogli (alle 07:10 ed alle 08:10), in un orario (07:00 - 08:30) in cui normalmente partono verso Milano 11 treni, ma da profano di problemi tecnici non conosco cosa comporti “muovere un convoglio” fuori dall’orario previsto e magari su altra linea.
Propongo di seguito la statistica dei miei ritardi su base annuale.
Tali ritardi non sono stati presi “al secondo”, ma arrotondati per difetto o per eccesso ai 5 minuti senza barare!
Abitualmente utilizzo per recarmi al posto di lavoro (stazione di partenza e di arrivo Casalpusterlengo) il treno 20416 da Piacenza per Milano Greco Pirelli all’andata (partenza ore 7:02 ed arrivo ore 7:52) ed il treno 20431 da Milano Greco Pirelli per Piacenza al ritorno (partenza ore 18:07 ed arrivo ore 18:48).
Non sempre il mio ritardo corrisponde a quello del treno, poiché in caso di soppressione o di notevole ritardo del convoglio utilizzo coincidenze alternative arrivando però a destinazione con fortissimi ritardi rispetto all’orario previsto.
Dalla tabella risulta che, su 199 giorni da pendolare (per fortuna ho evitato molti giorni di viaggio per ferie e trasferte), ho accumulato ritardi per 4405 minuti, pari a 73,42 ore, di poco inferiori a due settimane lavorative!
Non mi consola il fatto che parecchi pendolari, avendo viaggiato molti più giorni rispetto a me, abbiano superato abbondantemente due settimane lavorative di ritardo.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Pazzesco.

24/1/07 16:40  
Blogger Amadan said...

sono sconvolto e amareggiato, se solo penso che qualche anno fa la compagnia giapponese dello shinkanzen chiese scusa alla nazione per i 12 minuti di ritardo accumulati in un anno

6/9/07 15:07  
Anonymous Anonimo said...

www.flickr.com/photos/train_spotting

26/3/08 17:55  

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